Il compagno di strada

 "Esercitazione Compagno di strada"

1. Ciò che ha attirato molto la mia attenzione è la capacità di “sintetizzare” lo scopo dell’edificio nella sua forma; partendo come già detto da una costrizione geometrica dell’area, ritagliata in una porzione triangolare del contesto urbano, i progettisti hanno saputo sfruttare tale apparente “limitazione” per dar vita ad un edificio che riesce a far dialogare destinazioni d’uso differenti tra loro. La driving force in questo caso si basa sulle tappe della vita umana, e si sviluppa successivamente in tre spazi adibiti rispettivamente ad asilo nido, che simboleggia la nascita, a ostello della gioventù che rappresenta l’adolescenza, ed infine in uno spazio adibito ad ufficio che rimanda all’idea di raggiungimento dell’età adulta.




2. Ciò che ha attirato particolarmente la mia attenzione è la capacità di far dialogare il costruito, l’opera artificiale, con l’ambiente circostante. Le sale del complesso offrono una vista dell’ambiente circostante, che quasi sembra voler essere anch’esso parte delle esposizioni, così come la terrazza panoramica che è caratterizzata da un piano d’acqua distribuito su tutto il tetto che richiama la connessione con il mare. 
Un’altra caratteristica interessante dell’edificio è la capacità di mescolare usi differenti tra loro, discostandosi dall’idea statica di museo. La presenza di laboratori didattici e biblioteca favoriscono l’allenamento della mente del visitatore, in contrapposizione alla sensazione di relax che si prova quando si visita una galleria. 







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